Federico Stragà presenta il suo nuovo album È così. A partire da Bella Bologna, con un simpatico cameo di Gianni Morandi, alla leggera Non sono un Re. Nove canzoni, scritte negli anni dal cantautore bellunese ormai bolognese d'adozione, dal sapore decisamente più maturo e introspettivo rispetto allo Stragà che tanti si ricordano dai tempi dell'Astronauta, o dai duetti Sanremesi con Anna Tatangelo. L'album contiene anche il singolo Automobilisti, canzone tanto ironica quanto romantica, cantata insieme a Fabio Concato e presentato in primavera attraverso il videoclip con l'iconico autombilista Gioele Dix.
Non manca naturalmente la più recente omonima canzone È così, dedicata al fratello speciale.
Prodotto da Valerio Carboni per Alman Music il nuovo album è disponibile in tutti i negozi e su tutte le piattaforme digitali dal 7 novembre.

“Nouvelle Vague” è il secondo singolo scelto per anticipare l’uscita del nuovo progetto discografico del produttore romano Papik, simbolo internazionale della musica lounge / nu-jazz e la vocalist parigina Kelly Joyce, ormai riminese d’adozione e conosciuta principalmente per il suo successo internazionale di inizio millennio “Vivre la vie”. Dopo il successo del primo singolo “C’est si bon” questa nuova traccia è scelta per sottolineare la natura del progetto musicale dei due artisti, il confronto delle suggestioni (musicali e non) dell’Italia e della Francia degli spensierati anni ’50 e ’60 attraverso la rielaborazione del grande repertorio francese di quegli anni.
La canzone “Nouvelle Vague”, qui ricucita da Papik per la voce di Kelly, fu portata al successo in Francia nel 1960 da Richard Anthony e descrive il desiderio di quegli anni di prendere la vita con maggior leggerezza. Il titolo prende il nome dall’omonimo movimento cinematografico che si affermava nella Francia di quegli anni, mentre in Italia esplodeva il successo della pellicola di del riminese Fellini “La dolce vita”. Un gemellaggio culturale che, a distanza di oltre sessant’anni, vede ancora il festival cinematografico “Nouvelle Vague sul Tevere" a Roma e "Dolcevita sur Seine" a Parigi. Oggi questo nuovo groove pensato da Papik per Kelly vuole ancora una volta essere oggi la moderna colonna sonora che lega i boulevard di Parigi e le terrazze romane o le spiagge di Rimini e Saint-Tropez.
Il singolo anticipa l’uscita per Alman Music dell’appetitoso album “Carbonara e Champagne”.

Il nuovo singolo di Papik e Kelly Joyce, prima anticipazione di questa nuova e interessate collaborazione che vuole mettere a confronto le esperienze e le suggestioni musicali della Francia e dell’Italia degli anni ’50 e ’60. Da Roma, l’icona della musica lounge e nu-jazz Papik, architetto del groove seguito un po’ in tutto il mondo per le sue reinterpretazioni a tema (con fortunate produzioni come “Cocktail Martino”, “Cocktail Mina” o l’ultima “Cocktail Sanremo”), spronato dalla parigina Kelly Joyce (nota soprattutto per il grande successo internazionale di “Vivre la vie”) accetta la sfida di smontare e rimontare la musica vintage francese. Kelly Joyce e Papik mettono così a confronto le due realtà parallele di un periodo storico particolarmente florido per l’arte e la musica in particolare. L’anima del movimento “Yé-Yé” viene così ricucito a Roma attraverso le contaminazioni della “Dolce Vita”. Roma contro Parigi, Rimini contro Saint-Tropez. I due artisti stringono un patto estetico confrontando raffinatezza e sfacciatezza per un album popolare e sofisticato, un viaggio che attraversa i boulevard di Parigi e le terrazze romane, il velluto dei club e la sabbia delle spiagge romagnole, senza bisogno di traduzioni.

Heat, nuova produzione del pianista e compositore Claudio Vignali, realizzata insieme al bassista Blake Franchetto e con la partecipazione straordinaria di Dave Weckl, tra i batteristi più celebrati della scena internazionale. Il brano nasce in pieno periodo pandemico, quando l’improvviso isolamento ha imposto agli artisti di reinventare le proprie modalità espressive. Heat è il risultato di questa sfida: tre musicisti in luoghi diversi, connessi solo dalla musica e dalla volontà di continuare a creare, condividere ed esprimersi. Oggi, in un contesto di ritrovata normalità, Heat non solo racconta quella stagione di resilienza, ma celebra anche la forza delle connessioni artistiche che, superando le distanze, hanno reso possibile la nascita di opere autentiche e vibranti.